Ho realizzato questa icona per il 12 Convegno Teologico-Pastorale Progetto Mistero Grande 2023 in cui si é approfondito e messo in risalto la centralità dell’Eucarestia per capire e vivere il matrimonio come sacramento nella sua identità e missione quotidiana. Per questo l’ icona é intitolata Corpo dato per amore.
“ Nessuno ha un amore più grande di questo” (Gv 15,13): corpo dato per amore. L’ ostia e il calice sono così il fulcro dell’icona, “fonte e culmine di tutta la vita cristiana” (CCC 1324).
L’ Eucaristia è il cuore pulsante del Mistero grande che ci é dato di vivere e contemplare nel sacramento del matrimonio simboleggiato dalla coppia di sposi. Quel Corpo donato e da loro accolto li rende, in forza del sacramento ricevuto, corpo dato per amore, tabernacolo vivente di questo amore più grande nell’ordinarietà della loro vita.
Lo Spirito Santo (raffigurato nella mandorla rossa), la gioia del Padre che ama il Figlio e del Figlio che si sente amato dal Padre, negli sposi continua a rinnovare la loro relazione sponsale al fine di essere sempre più segno del Mistero grande.
L’Eucarestia è un dono per tutti. Cristo con lo sguardo trascende l’attimo presente per cercare anche il nostro sguardo. Ci invita a far parte di questo amore come Corpo-Chiesa di cui lui é il Capo. Non c’e Chiesa senza eucarestia e viceversa. Come sommo sacerdote presiede ogni liturgia eucaristica attraverso il presbitero che ne é segno e la Chiesa Sposa, rendendo contemporaneo a noi il suo donarsi.
In Gesù gli sposi sono chiamati a vivere un amore ‘in uscita’. Il loro diventare pane spezzato é simboleggiato dal catino, dalla brocca e dall’asciugamano ai loro piedi: “ Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv13,15).
Lungo le strade dell’ordinarietà della vita ( in famiglia, al lavoro, in parrocchia, nelle relazioni amicali e fraterne…) simboleggiate dal paese che fa da cornice alla mensa eucaristica, gli sposi sono cosi missionari con il loro amore, insieme a Gesù, del desiderio dello Sposo di fare nozze con l’umanità. Questo spiega la presenza di tre paia di sandali sulla strada che parte dall’altare: due sono degli sposi e il terzo, d’oro, é di Gesù.
Dalle prime case in basso, a sinistra e a destra, si affacciano due gruppi familiari che offrono spighe di grano e grappoli d’uva. Come ci ricordano le sei giare piene d’acqua fino all’orlo, che si intravedono sotto il portico della casa di destra, l’offerta del frutto della terra e del lavoro dell’uomo è quel possibile che Gesù ci dice di fare perché lui possa compiere l’impossibile: la gioia eucaristica di una vita piena, di una dignità ritrovata di figli in comunione col Padre in Lui, il Vino nuovo, Corpo dato per amore.